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lunedì 23 dicembre 2013

Natale del '43 a Roma




Le mille luminarie di cui gli alberi sono adorni
Le insegne iridescenti dei neon dai mille colori
Disegnano nel cielo stelle dai preziosi contorni
Bianche fumate, irreali arabeschi, scintillanti fiori

Giù dalla piazza Vittorio, dove c'è il mercato
s'alzano, alte ed insistenti, grida di imbonitori
Di festoni e leccornie ogni banco è dotato
L'aria si riempie di persistenti nuovi odori

Gli odori inebrianti ed aspri degli agrumi
si spandono giungendo alle narici
mescolandosi al profumo dei dolciumi
recando ai tuoi sensi attimi felici

Senti che vengon da dentro il giardino
le voci gioiose dei bimbi e delle madri
Impiegano le vacanze del Natale vicino
giocando a mosca cieca o a guardie e ladri

Dalla Ciociaria ecco arrivare i musici pastori
col dolce suono del flauto e della cornamusa
Sono in tre e con le pecore vengono da fuori
Una tradizione che da sempre a Roma si usa

Bastava poco a recare un sorriso, un po' di gioia
Si aveva poco, ma era viva in noi la fantasia
Or che agli agi siamo abituati, spesso ci si annoia
Si vuol sempre di più con crescente bramosia

Voglio chiudere gli occhi e tornare col pensiero
a quando ben poco avevo e di molto ero senza
quando vedevo tutto più giusto e più vero
e nel cuore avevo tantissimi sogni e l'innocenza

R. Margareci

23-12-2013

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