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giovedì 12 dicembre 2013

Morte di un soldato italiano in Russia


Avanza Mario,
affondando i piedi nella neve alta. 
Ha per divisa degli stracci inadeguati
che non lo proteggono dalle intemperie. 
La sua maglia di lana grezza gli irrita e punge la pelle,
ma non gli da nessun calore, nessun tepore.
I suoi piedi avvolte nelle pezze fradice,
prigionieri di vecchi scarponi chiodati,
sono intirizziti. 

Avanza Mario,
avanza nella neve. 
Sulle spalle porta il suo fucile ed uno zaino
con le sue poche, povere cose. 

Avanza Mario 

ed assieme a lui, muti fantasmi 
avanzano i suoi compagni, morti viventi 
nel deserto ghiacciato di un suolo straniero. 
Di tanto in tanto accanto a lui, qualcuno cade. 
Ma ormai non ci si ferma più ! 

Avanza Mario,
ormai febbricitante, il delirio l'assale. 
Anela al suo casolare, al caldo del camino di casa sua.  

Desidera sorseggiare una bevanda calda
che sciolga il ghiaccio che lo invade
e che sta giungendo al suo cuore. 
Il suo pensiero alla famiglia,
 al sole della sua terra, al suo mare. 
Sogna l'abbraccio della sua donna, ecco la vede:
E' la !  E' la ! 
E' la, sull'uscio, che lo attende con le braccia aperte ! 
Anche Mario apre le sue per rispondere all'abbraccio.
Ma si affloscia e cade.
Sono le braccia della Morte, che lo accolgono in un sonno eterno. 

Non avanza più Mario !


Addio Mario, soldato italiano, morto lontano dalla tua Patria, in suolo straniero disperso nella sconfinata pianura russa !

R. Margareci
12-12-2013


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