sabato 27 febbraio 2016
Vecchia campana
Vecchia campana che giaci in un cantone
di quel vecchio magazzino, abbandonata
dalla muffa invasa, in attesa di demolizione
ma, ancora memore di una gloria passata.
L'eco della tua voce, sembra ancor di sentire,
i suoni argentini che dall'alto del campanile,
diffondendosi giù nella valle andavano a finire
in ogni casa, in ogni angolo, in ogni cortile
Allo spuntar del mattino ed al calar della sera
giungevano sommessi ed ovattati i rintocchi
ai contadini che a quel richiamo alla preghiera
recitavano un'Ave Maria, piegati sui ginocchi
Poi, nei giorni festivi, la piazza di folla si riempiva
ed, in quello straordinario momento di relazione,
indossando l'abito della festa, la famiglia usciva,
recandosi in chiesa per assistere alla funzione.
Partecipe della vita del paese, suonavi a festa
se una nuova vita nasceva o se ci si sposava
ma facevi sentire il tuo dolore, restando mesta,
se qualcuno, per un mondo migliore, ci lasciava.
Ora messa lì, in disparte, puoi ancora sperare
che la nuova fusione, la nuova vita che ti darà
a far sentire la tua voce possa di nuovo tornare
e a diffondere rintocchi di pace e di serenità.
R. Margareci
27-02-2016
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