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venerdì 8 agosto 2014

Ritorno di un emigrante




Viaggia la nave, solcando l'oceano che ti sta di fronte  
Sei salito su in coperta ad ammirare l'infinito orizzonte  
Ora viaggi in cabina e non più nella stiva come in quel mese  
di tanti anni fa quando, con le lacrime, lasciasti il tuo paese

Trenta anni son passati da quell'indimenticabile giorno.
Ora, finalmente, alla tua amata terra, puoi fare ritorno  
Ora hai qualche dollaro in tasca e ti chiamano "Signore"  
Ma tutto ciò ti è costato rinunce, privazioni e dolore

Quante umiliazioni cocenti hai dovuto sopportare ?  
Quanti bocconi amari, ogni giorno, hai dovuto ingoiare ?  
Quanti capodanni ti hanno visto con un bicchiere in mano  
brindando con spumante e lacrime al tuo paese lontano ?

Spazia il tuo sguardo inquieto sull'azzurro del mare  
cercando una terra lontana, che ancora, non appare  
Quante ansie, quanti interrogativi affollano la tua mente
I tuoi genitori non ci sono più ma troverai qualche parente ?

E la tua piccola vecchia casa, dove nascesti, esiste ancora ?  
Sarà tutto come tu lo hai lasciato ? Questo pensiero ti accora.  
Corre la nave lasciando dietro di se una scia di spuma bianca  
Nella tua mente impaziente la domanda è : - Quanto manca ?

Ma, ecco, come in un sogno, appare della tua terra il profilo amato  
Un groppo in gola ti prende, una lacrima scende, sei ormai arrivato  
Poi la nave, lentamente, entra nel porto, si accosta al molo la prua.  
Bentornato Giovanni !  L'incubo è finito !  Sei di nuovo a casa tua !

R. Margareci  
08-08-2014

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