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mercoledì 27 gennaio 2016

Morte in un campo di sterminio


Nudo tra gli altri nudi senza più dignità 
brutalmente dai calci dei fucili sospinto
di quella funerea porta di acciaio al di là
pallido e tremante dalla paura avvinto

Si chiude l'uscio da cui vivo più non uscirà 
e chiudersi alle sue spalle la  porta sente,
e mentre dai getti il gas mortale esce già 
i ricordi di una vita gli ritornano alla mente.

Il cervello si svuota e improvviso lo assale
un tremore che gelido percorre le vene.
La mente annebbiata fa le mani tremare
avverte il battito del cuore che va e viene.

Sordo il dolore che lo fa stare così male
lo opprime in un crescendo incontrollato,
gli toglie ogni volontà e non lo fa respirare 
lasciandolo senza forze e disorientato.

Poi forse più pietosa dei suoi feroci aguzzini
la morte lo coglie e smette di farlo soffrire
si accasciano accanto a lui i compagni vicini
la cui vita nello stesso modo sta per finire.

Da quel mucchio di corpi caldi ancora 
dove l'umana pietà ormai più non c'è 
si alza un grido che gela e che accora
Perché tutto questo scempio ? Perché ?

Nessuna risposta, il cielo può dare
ma che la giustizia divina abbia già 
per questi orrendi misfatti compensare,
dato i giusti premi e castighi nell'aldilà.

R. Margareci 
27-01-2016

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